La ragione del rinvio è dovuta ad impedimenti di alcuni fondamentali relatori sorti in questi ultimi giorni.
Qui il comunicato ufficiale.
Il processo mediatico tra diritto di cronaca e presunzione di innocenza - evento rinviato12/12/2019 L'UCPI, unitamente alle camere penali di Roma, Napoli e Milano, comunica che l’evento programmato per il 16 dicembre 2019, dal titolo "Il processo mediatico tra diritto di cronaca e presunzione di innocenza", è stato rinviato ad altra data, da fissarsi nella seconda decade del mese di gennaio 2020.
La ragione del rinvio è dovuta ad impedimenti di alcuni fondamentali relatori sorti in questi ultimi giorni. Qui il comunicato ufficiale.
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"Se ne è andato con la discrezione e la signorilità che lo contraddistinguevano. Un maestro, un vero gigante dell'Avvocatura e non solo. Da professore e da giudice costituzionale aveva riaffermato l'importanza del rispetto della legalità ed è stato padre indiscusso del giusto processo ex art. 111 Cost.
Ci ha onorato della sua presenza anche quando era giudice della Corte Costituzionale e ha avuto gesti di affetto che solo i grandi sanno avere, anche e soprattutto nei confronti dei più piccoli e dei giovani. Rimarrà sempre tra noi, nel nostro cuore, con il suo impareggiabile insegnamento. Un abbraccio forte alla familgia e a tutti gli amici bresciani e della Camera Penale della Lombardia Orientale". Con queste parole ha voluto ricordarlo personalmente e a nome di tutta la Camera Penale Trevigiana, che presiede, l'Avv. Federico Vianelli. Riportiamo alcune delle dichiarazioni rese in occasione della conferenza stampa di venerdì scorso, L'interesse nazionae e locale è stato catturato dalla grande mobilitazione degli avvocati, a Roma e a Treviso, fra maratona oratoria e astensione dalle udienze. L'Avvocato Vianelli, Presidente della Camera Penale Trevigiana, alle telecamere di Antenna 3, ha dichiarato: "la prescrizione è un istituto di civiltà che risale a prima ancora del tempo dei Romani; assicura la certezza del diritto, una certezza dei tempi del processo. Una persona non può rimanere in balia della pretesa punitiva dello Stato per tutta la vita (salvo per i fatti più gravi, naturalmente). Senza la prescrizione non ci sarà più nessuno stimolo ad arrivare ad assicurare giustizia in tempi ragionavolmente brevi". L'Avvocto Simone Guglielmin, Consigliere del direttivo della Camera Penale Trevigiana e responsabile della scuola di formazione, sottolinea che "cambierà molto e in peggio. Il processo penale in sè rappresenta una pena e il cittadino che si trova sottoposto alle tenaglie del processo penale si troverà sottoposto a una pena sine die, cioè senza termine". Conclude l'Avvocato Antonella Picco, Consigliere del direttivo della Camera Penale, rilevando che "chi ha subito un danno non avrà una pronuncia a suo favore. Chi chiede un risarcimento di un danno non lo conseguirà effettivamente". Condividiamo a questo link la versione integrale del TG che riporta le dichiarazioni. Si è tenuta ieri, 6 dicembre, la conferenza stampa convocata al fine di condividere con la società civile la posizione della Camera Penale Trevigiana sulla "nuova" prescrizione, In forza della modifica dell'istituto della prescrizione che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2020 l'imputato potrà rimere nelle mani del processo penale per un tempo indefinito, che non ha limiti temporali. La Conferenza stampa interviene al termine della settimana di astensione dalle udienze e della maratona oratoria organizzata dall'Unione delle Camere Penali. Iniziative, queste, che hanno visto una massiva partecipazione degli avvocati, e che ha dato dimostrazione di come il problema sia delicato. "E' una pessima riforma, che ascolta la pancia e non inciderà sul nodo giustizia" ha commentato l'Avvocato Federico Vianelli, Presidente della Camera Penale Trevigiana. In effetti la prescrizione è il solo istituto, ad oggi, che sprona gli uffici giudiziari a procedere celermente, e la sua neutralizzazione porterà presumibilmente all'effetto diametralmente opposto rispetto all'auspicata diminuzione dei tempi della giustizia penale, a tutte spese del diritto del cittadino, costituzionalmente garantito, ad un processo giusto e in tempi certi. Una riforma scellerata insomma, che introdurrà nel nostro ordinamento l'abominio giuridico dell'"imputato a vita", condizione incompatibile non solo con la nostra Carta Costituzionale, ma anche con la normativa di fonte sovranazionale in materia di diritti dell'uomo. Photo Credit Trevisotoday.it
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