L'Avv. Federico Vianelli, Presidente dell'Unione delle Camere Penali del Veneto, ha diffuso una nota, che alleghiamo di seguito, prendendo nettamente posizione sui fatti recentemente balzati alle cronache, complice anche la celebrazione della giornata internazionale contro la violenza nei confronti delle donne.
Ci ricorda con precisione quale sia il ruolo dell'Avvocato e che non esistono "indifendibili". L'Avvocato ha l'intoccabile facoltà di non assumere un mandato difensionale o di rinunciarvi, ma ha il dovere di mantenere il più stretto sirerbo in merito alle vicende che riguardano i rapporti con il suo assistito.
Sottolinea infine come le Camere Penali si battano da sempre per veicolare anche al cittadino non addetto ai lavori il principio per cui l'Avvocato non va mai identificato con il suo assistito o le condotte illegittime di quest'ultimo. Egli è e deve essere visto come il difensore dei diritti di tutti, a prescindere dalle accuse mosse. E il giusto ed equo processo è il primo dei diritti di tutti perchè valore fondante di ogni società democratica.
La presa di posizione ha avuto enorme risonanza nella società civile e se da un lato vi sono state molte espressioni di appoggio e plauso, dall'altro non mancano interventi di chi seguita a confondere l'avvocato con i reati compiuti dal suo assistito.
Ognuno di noi, oggi e sempre, deve portare la voce delle Cemere Penali nella società civile, contribuendo a diffondere il messaggio per cui l'Avvocato non difende persone ma diritti, e il diritto di difesa non può e non deve essere sminuito, anche nei confronti di chi è accusato di crimini efferati o "crimini ripugnanti", come lo stesso Vianelli li definisce.
Difendere tutti, senza distinzione.