La nostra coscienza, di persone ma soprattutto di giuristi, avvocati penalisti e propugnatori del GIUSTO PROCESSO è però oggi pervasa dall'immensa mestizia che ha portato la notizia della morte di Ebru Timtik, avvocato e attivista Turca, morta perché ha deciso di lottare strenuamente per la difesa dei diritti dei propri assistiti e per il diritto ad un giusto processo e di farlo in uno Stato, la Turchia, che ormai da tempo ha abbandonato i principi fondamentali di libertà e ha individuato negli avvocati un obbiettivo da colpire con forza, proprio per la funzione di tutela svolta dagli stessi.
Dopo 238 giorni di sciopero della fame Ebru è morta. Ha preferito la morte a una sentenza definitiva celebrata da uno Stato che ha da tempo messo da parte i principi cardine delle democrazie occidentali quali il diritto di difesa, il giusto processo,
L'UCPI ne ha dato notizia con una nota del 30 agosto, che vi invitiamo a leggere a questo link.
La Camera Penale Trevigiana non intende lasciare che la notizia rimanga inascoltata, perchè quanto sta accadendo in paesi a noi anche assai vicini, e che aspiravano addirittura a entrare nell'Unione Europea, è un attacco diretto non solo ai più basilari diritti umani, ma all'avvocatura stessa, baluardo delle libertà fondamentali che, oggi più che mai, è chiamata a rispondere con fermezza e resaponsabilità all'appello cui è chiamata: la difesa della legalità e dei principi liberali che contraddistinguono il giusto processo.